Gestire un’azienda o fare comunicazione? Questo è il problema

Gestire un'azienda o fare comunicazione?

Spesso chi ha un’azienda gestisce anche la comunicazione e il marketing in prima persona. Questo accade in particolare per le realtà piccole e poco strutturate, dove i ruoli sono più fluidi e si tende ad avere paura di delegare alcuni compiti all’esterno.

E così l’imprenditore si mette al computer per scrivere un articolo di blog o un post su Facebook, nei ritagli di tempo e senza un piano editoriale chiaro in testa. Il risultato? Tanta frustrazione perché i – non meglio precisati – risultati non arrivano e tutto sembra solo un enorme spreco di tempo.

Non preoccuparti, puoi uscire da questo vicolo cieco. Anzi, dovresti, e adesso ti spieghiamo perché.

Cosa significa fare comunicazione

Per scrivere non basta mettere una parola dopo l’altra

“Non si può non comunicare”, dice il primo assioma enunciato dallo psicologo Paul Watzlawick. A una lettura superficiale, questo principio può trarre in inganno e far credere che la comunicazione sia tanto inevitabile quanto semplice. Nella realtà dei fatti si tratta invece di un processo complesso, tanto nelle relazioni interpersonali che – a maggior ragione – in ambito aziendale.

La comunicazione d’impresa, per essere efficace, va portata avanti in modo strategico. Per questo, come dicevamo qualche tempo fa, il mestiere di comunicare non è alla portata di tutti. Scrivere una cartolina, la pagina di un diario o un messaggio personale su WhatsApp lo sappiamo fare più o meno tutti. Produrre contenuti che portino verso obiettivi mirati, invece, non è così scontato. E non dovrebbe spettare all’imprenditore, perché:

  • Non conosce le armi del mestiere – ovvero gli aspetti più tecnici della scrittura per il web – necessarie per scrivere contenuti efficaci. Fare comunicazione è una professione al pari di tante altre: affideresti la revisione della tua macchina al primo che passa? Ecco, lo stesso vale per la comunicazione.
  • La scrittura richiede tempo, che va sottratto ad altre attività legate alla gestione e alla crescita dell’impresa. Le 24 ore di una giornata sono come una coperta: se la tiri da una parte per realizzare i contenuti pubblicitari della tua azienda in modalità fai da te, qualche altra attività si ritroverà con i piedi scoperti.
  • Saper elaborare frasi in un italiano corretto non vuol dire essere capace di inviare un messaggio preciso e utile in ottica di marketing. La lingua è uno degli strumenti con cui si fa comunicazione, non l’obiettivo finale.

Ma non è finita qui.

Per fare comunicazione serve una strategia

Fare comunicazione senza una strategia è inutile (e dannoso)

Uno degli errori più gravi legati alla comunicazione aziendale è proprio quello di non seguire un piano preciso.

Hai presente il gioco “Unisci i puntini” che si faceva da bambini sulla Settimana Enigmistica? Ecco: la strategia è quella riga che li collega tutti e fa comparire l’immagine finale, che – uscendo dalla metafora – corrisponde al raggiungimento dell’obiettivo desiderato. I puntini sono invece le informazioni sul pubblico a cui vuoi rivolgerti e sui concorrenti, i valori della tua azienda, il messaggio da mandare e le modalità con cui farlo.

Se tutto questo è assente o confuso, rischi di:

  • scrivere a braccio, senza ottenere nessun risultato se non uno spreco di tempo ed energie;
  • parlare dell’azienda in maniera banale e autoreferenziale, invece di mettere al centro il lettore – e potenziale cliente – e fornire valore;
  • copiare la concorrenza e – al di là della scorrettezza – mettere in ombra l’unicità della tua impresa;
  • realizzare contenuti di una sola tipologia – ad esempio, solo post sui social – perché non ti vengono in mente altre modalità, che magari potrebbero rivelarsi più adatte per raggiungere i tuoi obiettivi;
  • esaurire le idee in fretta o non trovare il tempo di scrivere, e quindi lasciare le cose a metà.

Tutti questi pericoli possono essere scongiurati rivolgendosi a un copywriter professionista che, ancor prima di mettere nero su bianco le parole, si occupa di progettare come e perché usarle.

Date all’imprenditore quel che è dell’imprenditore

Lavorando ogni giorno a stretto contatto con i titolari di aziende di vari generi e dimensioni, abbiamo identificato due ulteriori motivi per cui è meglio che non siano loro a occuparsi personalmente della scrittura di blog, post per social e affini. E forse sono le ragioni più importanti.

La prima è che collaborare con un professionista esterno – come un copywriter, per l’appunto – aiuta l’imprenditore stesso a fare luce su aspetti di cui non era del tutto consapevole. Tante volte le aziende nascono quasi per caso, da una necessità o da una passione che un passo alla volta si trasforma in mestiere. La frenesia di tutti i giorni, le priorità, la routine e il totale focus sulle attività quotidiane porta poi spesso a dimenticare di farsi qualche domanda sull’identità del proprio progetto imprenditoriale.

Quali sono i valori chiave della tua azienda? Qual è la mission con cui ti proponi di promuoverli? Qual è l’unicità che ti differenzia dalla concorrenza? Quali sono gli obiettivi e il pubblico ideale? Che messaggio vuoi trasmettere? Le risposte a tutte queste domande sono fondamentali per far crescere la sua azienda, eppure spesso ci ritroviamo a confrontarci con imprenditori che non sanno rispondere a queste domande, semplicemente perché non si erano mai fermati a rifletterci su. Ecco perché il nostro team non fa mai partire un progetto di comunicazione senza prima aver individuato tutte queste informazioni.

Ultimo ma non ultimo, siamo grandi sostenitori del “dare a Cesare quel che è di Cesare”. Se hai saputo creare un’azienda, portarla avanti e farla crescere, significa che il ruolo di imprenditore ti si addice alla perfezione. Il tuo punto di forza è l’abilità di tenere le sue redini per farla prosperare. E di sicuro sai benissimo quanto, per farlo, sia fondamentale delegare. Ognuno ha un posto preciso all’interno dell’impresa, in base alla sua professionalità e alle doti che lo contraddistinguono. Nessuno si aspetterebbe che l’addetto ai macchinari di produzione si metta a gestire la contabilità. Allora perché l’imprenditore dovrebbe dedicarsi alla comunicazione aziendale, invece di concentrarsi su quello che sa fare meglio?

Molto più saggio è affidarsi a chi è specializzato in comunicazione e marketing. Qualcuno che sappia comprendere la tua realtà e darle voce, con competenza e creatività. Qui siamo pronti ad affiancarti: cominciamo?